Lavori per creare contenuti o crei contenuti per lavoro?
Prospettive 15/2024 - del perché capire la differenza ci evita inutili mal di pancia e cambia il risultato.
Ciao!
Oggi parliamo di content creation, algoritmi e presenza online.
Prima di immergerci negli argomenti, due novità per te.
La prima è che Prospettive da questa edizione si trasferisce ufficialmente su una nuova piattaforma, Substack, e adotta qualche cambiamento nella sua veste grafica.
Da parte tua non cambia nulla, anzi avrai occasione di interagire con me in modo più diretto: puoi scrivere commenti, mettere un like cliccando sulle icone in alto e inoltrare la mail a qualcuno dei tuoi contatti. Se lo fai ti ringrazio.
Se questa mail arriva in Spam o nella sezione Promozioni, ricordati di spostarla nella casella mail Principale per non perderti i prossimi numeri.
La seconda news è l’invito speciale al un webinar gratuito sulla tutela dei contenuti digitali. Ti spiego meglio nel corso di questa newsletter.
Ora si comincia!
Se sei un libero professionista – che tu sia un consulente, un designer, un coach, un fotografo, ecc. – c’è un’attività che proprio non puoi trascurare: creare contenuti. Social, blog, video, podcast, newsletter sono tutti canali che, se usati bene, diventano un potente mezzo per farti conoscere, far conoscere i tuoi servizi e attrarre nuovi clienti.
Non è opzionale come alcuni pensano, ma è parte integrante del buon funzionamento di un business. Pensa a quante volte da utente hai cercato informazioni sul web, seguito qualche professionista sui social o ascoltato qualche podcast perché cercavi risposte o qualcuno che potesse soddisfare un tuo bisogno. È la prima cosa che facciamo quando siamo alla ricerca di soluzioni.
Da imprenditori o professionisti, senza contenuti non arriviamo alle persone, tanto meno a quelle giuste. Questa è una delle regole fondamentali del marketing e finalmente anche tante aziende hanno capito l’importanza di farlo.
Dunque il content marketing è fondamentale per supportare il proprio business ed è altrettanto importante imparare a farlo bene se vuoi avere risultati concreti. Abbiamo capito anche questo. Infatti, sui social spopolano i profili che insegnano a creare reel che ingaggiano, a segnalare i tool più efficaci per fare video wow, quale musica in trend scegliere per i reel, cosa scrivere o non scrivere nelle caption, e così all’infinito.
Tutto molto utile e interessante. Ma attenzione a non spostare il focus.
Avvolti dal desiderio di aumentare interazioni, view e ingraziarsi gli algoritmi, il rischio è farsi prendere la mano e scambiare quella che dovrebbe essere un’attività propedeutica al business, a obiettivo primario. Cosa che, a lungo andare può portare al disagio di sentirsi sempre perennemente inadeguati, indietro, in ritardo rispetto a chi fa numeri decisamente diversi dai nostri.
Essere un content creator è una professione a sé stante, dove il contenuto non è solo uno strumento di marketing, ma il prodotto principale. E questa è una differenza sostanziale.
Davvero vogliamo usare tempo ed energie allo scopo di fare reel virali o stare dietro ai cambi repentini di un algoritmo? Non c’è nulla di male nel volerlo, ma dipende se questo è il nostro lavoro principale oppure diventa una prerogativa essenziale per misurare il nostro valore o soddisfare il nostro ego.
Perché davvero si rischia di guardare il dito e non la luna come ha detto
nella sua ultima newsletter. “Non bisogna capire gli algoritmi ma le persone”, aggiunge.Questo mindset potrebbe valere anche per chi si avvicina al podcasting, sebbene sia un canale che per fortuna non si sottomette agli stessi meccanismi FOMO driven presenti sui social.
Quindi, quando pensi a ciò che vuoi comunicare sui tuoi canali, che siano i social, la newsletter o un podcast, rifletti sul perché stai condividendo quel contenuto e qual è l’obiettivo che realmente vuoi raggiungere.
Imparare a comunicare bene il proprio business è necessario, così come coinvolgere la propria audience con contenuti utili, utilizzabili e godibili sia nella forma che nella sostanza. Ma anche la sostenibilità ha la sua importanza, per non perdere di vista le vere priorità e non restare vittima di un vortice che non solo non ti porta da nessuna parte, ma diventa deleterio per la tua serenità.
Siamo persone. Concentrati sulla relazione e su quello che puoi donare agli altri. I numeri saranno una naturale conseguenza della tua autenticità e del legame di fiducia che sarai riuscito/a a instaurare col tuo pubblico. Forse avrai bisogno di più tempo, ma la profondità di quei legami sarà senz’altro diversa dalla marea di view che puoi raccogliere sfidando un algoritmo.
Tutela e gestione dei diritti d’autore dei contenuti digitali e del podcast
WEBINAR GRATUITO
Quando si parla di diritto d’autore dei contenuti digitali, si pensa immediatamente alla tutela dal plagio e a se e come si possono correttamente utilizzare contenuti altrui senza incorrere in violazioni.
Ciò di cui invece si parla troppo poco, e forse anche perché se ne sa ancora troppo poco è la tutela e gestione dei diritti connessi, ovvero i diritti patrimoniali di sfruttamento economico delle opere creative digitali, a cui appartiene anche il podcast, il video on demand e il web writing.
Fino ad oggi, la questione relativa all’esercizio dei diritti patrimoniali delle proprie opere, come ad esempio il compenso derivante la diffusione e la riproduzione delle opere creative in contesti pubblici, ha riguardato in modo pressoché esclusivo la sfera artistica, in cui rientrano musica, letteratura, arti plastiche e visive, cinema, teatro, televisione.
Negli ultimi anni con l’innovazione tecnologica sono emerse sia nuove tipologie di opere dell’ingegno come quelle citate sopra, sia nuove modalità di diffusione e riproduzione delle opere che non riguardano più solo l’esecuzione in pubblico, ma anche la diffusione tramite piattaforme online.
Per quel che riguarda le opere creative artistiche esistono già da diverso tempo degli organismi collettivi che si occupano proprio della loro gestione patrimoniale per conto degli autori (SIAE, per citare la più conosciuta).
Ma come funziona tutto questo nel caso dei podcast e di tutti i contenuti digitali? È possibile per i podcaster e i creator digitali far valere i propri diritti patrimoniali per la diffusione dei propri contenuti?
E se sì, come?
Ne ho parlato nella puntata 72 di Podcast per il Business insieme a Rachele Bonani, presidente di Licensync, Organismo di Gestione Collettiva per i contenuti digitali.
Visto che l’argomento è ampio e complesso, ho deciso di organizzare un webinar gratuito insieme all’Avv. Martina Lasagna e la dott.ssa Rachele Bonani in cui risponderemo anche ai quesiti raccolti da podcaster e creator tramite la survey organizzata insieme ad Assipod - Associazione Italiana Podcasting.
Il webinar è gratuito e si terrà mercoledì 5 giugno ore 18.30. Registrati subito così riceverai il reminder e il link di accesso per partecipare.
Prospettive interne
Settimana scorsa è stato bello vedervi alla performance live del podcast Merce di Scambio. L’ambiente intimo ha stimolato una bella interazione con il pubblico e tante riflessioni sul tema. Ne ho parlato anche in questo post.
Ieri sera invece sono stata ospite di Talks, il podcast live condotto da Alessia Preda in cui mi sono raccontata senza filtri. Che dire? Emozionante vedere il pubblico così accogliente e partecipativo. Vi consiglio di mettere in agenda le prossime edizioni perché il format merita ed è un bel modo per conoscere davvero le persone.
Uscirà il video se vorrete recuperare il talk.
Altre Prospettive
In occasione del The Podcast Show di Londra, Spotify ha pubblicato il suo ultimo rapporto Global Podcast Trends Tour, che analizza le ultime tendenze del podcasting.
Qualche highlights:
Il 63% degli intervistati ha dichiarato di fidarsi di più del proprio conduttore di podcast preferito che del proprio influencer di social media preferito, tanto da influire sulle decisioni di acquisto.
A livello globale, i flussi medi giornalieri di podcast video sono aumentati del 39% su Spotify.
Gli annunci pubblicitari sui podcast sono cresciuti in popolarità e sono diventati un formato efficace e collaudato per ottenere risultati di business. Il 62% degli intervistati degli intervistati ha compiuto un'azione dopo aver ascoltato una pubblicitàun annuncio durante un podcast, come cercare il prodotto, acquistarlo o semplicemente parlarne.
Le ricerche di contenuti podcast relativi alla salute mentale sono cresciuti del 15% nel quarto trimestre 2023.